Blink: Viaggio interrogativo tra la moltitudine di declinazioni della comunicazione
Questo articolo non penderà da nessuna parte ma, come il pendolo di Foucault, continuerà ad oscillare tra la comunicazione virtuale e quella reale. Quello che mi preme è sollevare la questione; non tanto di eliminare un supporto o l’altro e nemmeno bilanciarne meglio l’utilizzo. Al momento vorrei focalizzare la mia e la vostra attenzione sulla qualità della quantità di informazioni che andiamo a immagazzinare ogni giorno. Infinite.
Cercherò di essere più organica. Il difetto delle interazioni virtuali è che, nella maggioranza dei casi, queste non sono complete, poiché difettano di tutta la parte non verbale, a mio parere, ancora fondamentale.
C’è un’altro aspetto importantissimo, mi batto da tempo su questo fronte, cioè il fatto che il mondo virtuale rende la comunicazione spesso divisa in canali, in alcuni casi paralleli, che non si incontrano mai. Le tendenze.
Questo perchè alcune agenzie di comunicazione suddividono “chirurgicamente”, talvolta coscientemente e talvolta no, i canali generando nell’informazione stessa, o campagna che sia, un effetto di frammentarietà che, in certi casi, isola e disorienta il fruitore finale. Insomma il fatto è che l’informazione rischia di subire una disintegrazione che omologa invece che differenziare.
Del resto la realtà in cui viviamo è costituita da molteplici aspetti, spesso divergenti o addirittura antitetici, per questo quando ho conosciuto Blink, realtà con cui sto iniziando a collaborare, ho compreso che non tutti fanno “comunicazione binaria” che come i binari del treno corrono paralleli senza incontrarsi mai.
Mi sono appassionata al mood di questa “officina della comunicazione”, è così che si definiscono, perchè è differente per approccio e metodo. Sul loro blog ho letto pezzi scritti con le tre C (competenza, conoscenza e coscienza). Non è da tutti.
Come quello sul ladro di comunicazione, che vi consiglio vivamente di leggere QUI.
Potrei dire che i B_linkisti si approcciano alla notizia nello stesso modo con cui i bambini sagaci lo fanno con un gioco, non si accontentano di sentirne il suono che produce, devono scomporlo e capirne il funzionamento; attraverso questo processo analizzano le criticità e propongono versioni della realtà divergenti dai luoghi comuni. Osservatori.
Riparare la comunicazione
Mi piace Blink perchè mi ricorda l’infanzia, sono cresciuta nell’officina del mio papà e lì le cose si cercava di ripararle, non si sostituivano a prescindere.
Come dicevo poc’anzi, mi piace l’idea che esista un posto che posso definire “Officina della comunicazione” un posto cioè dove le parole, i concetti, i contesti vengono riparati e rimessi in funzione.
Un gruppo di persone che ha sviluppato un modello di intervento personalizzato, il Blink Method, perché diretto a revisionare i processi comunicativi delle realtà in cui intervengono piuttosto che a inseguire i trend della comunicazione.
Infatti le loro attività sono rivolte a comprendere cosa non funziona nella comunicazione di un qualsiasi contesto in cui operano, sia essa un’azienda o un’organizzazione o ancora un professionista, al fine di migliorarne e potenziarne l’efficacia e l’efficienza in riferimento al sistema in cui lo stesso agisce.
Blink, agendo sui processi comunicativi, ricerca, sperimenta e sviluppa paradigmi strategici integrati nell’ambito della più variegata comunicazione d’impresa.
Ma non solo. Infatti per i b_linkisti la comunicazione è il punto di accesso per costruire progettualità differenziali anche in quei contesti socio-culturali che persistono in problematiche perché di essi si dà una rappresentazione non adeguata al sistema stesso. Qualche esempio? La disoccupazione giovanile o il sistema femminile.
Il risultato? Blink ha iniziato a sviluppare progetti di comunicazione che possano facilitare lo scambio tra differenti sistemi quali aziende, cultura, arte e media con la finalità di costruire diversi significati della realtà in relazione ai contesti per cui gli stessi progetti sono sviluppati. Per i b_linkisti attraverso lo scambio si genera cambiamento e quindi nuovo valore di sistema.
Blink : “diventa, facendo!”
è uno degli aforismi dei b_linkisti, e io non potevo non trovarmi d’accordo anche qui. Infatti loro si definiscono paradigm maker più che trend setter, in quanto non si adeguano alla soluzione di moda del momento che costringe le identità aziendali, organizzative, professionali, imprenditoriali, così come le identità di brand o le rappresentazioni di un qualsiasi sistema umano ad adattarsi a regole precostituite calate dall’alto.
Al contrario operano a livello strategico, ovvero, utilizzano i differenti veicoli o processi in maniera costruttiva all’obiettivo, invece che adattare lo stesso obiettivo alle regole di funzionamento del contesto comunicativo. Eccoci quindi al punto iniziale quello della comunicazione binaria e dell’informazione frammentaria.
Già perché spostando l’attenzione dal ‘come comunicare’ al ‘cosa comunicare’, ovvero ai processi di comunicazione, secondo i b_linkisti, si facilita la negoziazione di senso tra il sistema in cui si interviene e la realtà in cui lo stesso agisce. E’ un po’ come dire che per costruire una cattedrale si inizia dalle fondamenta invece che dalla cappella.
Ecco cosa vuol dire essere progettisti della comunicazione. Ci stanno riuscendo? E’ proprio il caso di dire, ai posteri l’ardua sentenza. Ma a me piace il loro approccio e per il momento lo sostengo perché divergente.
sei un B_linkista
se credi che non sia ciò che abbiamo ad essere inadeguato, bensì il modo in cui lo utilizziamo a renderlo tale; se non ti lasci adulare dai trend e dalle soluzioni copia e incolla; se pensi che la certezza dell’incertezza sia già una gran certezza; se preferisci occuparti di ciò di cui molti si preoccupano ma di cui pochi si occupano; e, in ultima analisi, se reputi che per creare differenza sia necessario vedere differenza.
a chi si rivolge Blink
A tutti coloro che hanno il coraggio di partecipare alla creazione di differenti visioni di realtà negli attuali sistemi imprenditoriali, sociali ed economici per creare nuovo valore
….Adesso ditemi, voi non siete b_linkista? . Io sì.