Perchè, per un amante del fumetto come il sottoscritto, i 4 Volumi di Occhio di Falco Marvel Now DEVONO essere presenti nella collezione personale?
Innanzitutto perchè è davvero un gran bel fumetto. Di quelli che elevano un prodotto seriale come il fumetto Mainstream USA ad una piccola opera d’arte. Diciamo la verità, anche se il fumetto è ormai sdoganato da semplice lettura per bambini, viviamo sempre il complesso di inferiorità rispetto ai Romanzi. Ma quando ci imbattiamo in opere come questa (non per niente degne dell’attenzione del Premio Eisner), noi divoratori di Comics ci sentiamo un po’ più adulti.
Occhio di Falco – SuperEroe “normale”
Clint Barton è il protagonista indiscusso della Serie, non per questo vuol dire che sia il migliore in quello che fa. Ma proprio per questo si fa amare ancora di più. In effetti non ha superpoteri, soltanto (si fa per dire) un’ottima mira che gli permette di stare (a fatica) al fianco degli altri Avengers. Ma cosa fa tra un salvatggio del mondo e l’altro? (cerca di) Vivere una Vita normale, in un normale appartamento, in un normale palazzo. Gestendo come meglio riesce le sue Ex (moglie, amanti…). I guai pero’ non ne vogliono sapere di essere normali e lo inseguono (sottoforma di delinquenti dell’Est Europa in tuta Adidas). Come ogni buon eroe non si tira certo indietro e destreggiandosi alla meno-peggio tra cani adottati, giovani spalle che vogliono crescere, vicini di casa e le ex di cui sopra (Supereroine a tutti gli effetti) riesce a salvare la situazione.
Occhio di Falco – ti racconto una storia
La trama in effetti è tanto semplice e da sola non vale certo un premio. Ma è narrata in modi cosi’ innovativi da fare subito breccia fin dalle prime pagine. La narrazione infatti non è sempre sequenziale, veniamo messi a conoscenza dei fatti solo quando servono alla storia. Molte volte poi quello che si vede in un episodio viene ribaltato 2 o 3 episodi dopo. Oppure viene raccontato da un differente punto di vista. Altre volte invece si vede l’antefatto dopo le conseguenze in una sorta di corto circuito narrativo. Tutto senza mai perdere la bussola della storia principale. I dialoghi sono secchi, con un linguaggio diretto e mai artefatto o forzato. Insomma Matt Fraction sa come si racconta una storia.
Occhio di Falco – Questione di Stile
Ma un fumetto è anche (o soprattutto) disegno. E per questi volumi David Aja si è superato, fondendo il suo disegno per quanto classico con la narrazione di Fraction in maniera organica e fluida. Le tavole sono costruite rompendo i classici schemi delle 6 vignette, ma andando oltre, in una costruzione “cinematografica” che non vedevo dai tempi di Mike Mignola. L’uso del colore e delle ombre rende poi tutto molto urbano, ricordandoci che la storia si svolge nella realtà e non nel variopinto mondo dei SuperEroi. I colori poi sono “pastellosi”, non si vede elaborazione post-digitale, e quindi sono rassicuranti. Bellissime, oserei dire che faranno Storia, le tavole in cui Clint parla con il linguaggio dei segni con il fratello e sopratutto le tavole con espresso il punto di vista del cane. Non si possono spiegare, appunto, si devono avere!
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Alla prossima