Gancini il monogramma must have della collezione Salvatore Ferragamo
Che in un capo, una scarpa, un accessorio molti ricerchino la rinosocibilità è un dato di fatto. Per molti è uno status symbol, per altri affermazione sociale, per altri ancora simbolo di aggregazione. La necessità che il logo sia visibile è ora più che mai viva. Tanto che stilisti e case di moda, da Fendi a Burberry, da Gucci a Dior, passando per Ferragamo, nelle ultime collezioni con la logomania sono andati a briglie sciolte. Mai citazione più azzeccata, difatti il logo dello stilista fiorentino ha un vago aspetto equestre.
Parliamo di Salvatore Ferragamo, amatissima e classy chic casa di moda italiana che ci regala pezzi iconici e senza tempo dagli inizi degli anni ’50
Il logo composto da due semicerchi uniti da una barretta logata, è riconoscibile da allora. Si dice che il fondatore della storica casa di moda, da cui prende in nome, si lasciò ispirare da il motivo del cancello di Palazzo Spini Feroni, headquarter fiorentino ancora oggi. E’ così che si narra sia nato i simbolo che conosciamo ancora oggi “gancini”
“ il simbolo GANCINI torna prepotentemente sulla scena da quando Paul Andrew, direttore creativo della maison dal 2017 lo ha proposto su abiti, accessori e calzature”
Simboli riconoscibili, loghi in grado di farci sognare, punti di partenza, di arrivo, di connessione. Ponti tra il nostro ieri e il nostro domani. Feticci tangibili di felicità acquistabile, non a buon mercato certo, ma è giusto così. Il contenuto dei sogni è prezioso, cindipendentemente dalla sua natura che essa sia onirica o matriale.
Riconoscibilità la nuova via del monogramma
Negli anni passati mia madre indossava bose Ferragamo, Valentino, Hermes; così come scartava a priori marchi come Gucci e Vuitton, perchè erano troppo fanè, troppo riconoscibili, “non era fine” spiattellare ai quattro venti la marca della borsa o del cappotto. Ora sembra funzionare l’esatto opposto. Resta da chiedersi se è nato primo l’uovo o la gallina, in questo caso: la logomania è frutto dell’esigenza dell’acquirente e le case di moda si sono adattate o è sucssesso l’esatto opposto?
Accessori Monogram se non ce l’hai non esisti
Fermo restando che quando parliamo di questi marchi la qulità è sempre alta, alcuni marchi nel proporre il monogramma hanno fatto centro. Ferragamo nella sua utima collezione per me ha fatto goal. Lo storico simbolo oggi è visibile e riconoscibile su abiti, foulard, cinture, borse. E’ un embema visivo, ci siamo, esistiamo e resistiamo: eredità, forza e unione. Una danza tra sensualità e femminilità senza compromessi e senza paura di essere too much.
Chi era Salvatore Ferragamo? Storia del fondatore della omonima casa di moda
La storia di Salvatore Ferragamo è simile a una di quelle trame dell’età d’oro di Hollywood, tanto che la biografia scritta dallo stesso stilista nel 1957 “Il calzolaio dei sogni”, può essere presa ad esempio di come partendo dal nulla si può creare un marchio di successo potendo contare soltanto sul proprio talento.
Nato il 5 giugno 1988 a Bonito, piccolo paese dell’Irpinia, Salvatore Ferragamo fin da ragazzo inizia a lavorare come calzolaio in una bottega di Torre del Greco. Tornato nel suo paese natale, apre un piccolo negozio dove realizza scarpe da donna su misura prima di partire, nel 1914, alla volta di Boston dove viveva un suo fratello.
Trasferitosi in California, Ferragamo oltre a studiare anatomia presso l’University of Southern California apre anche negli states una sua bottega di riparazione e fabbricazione su misura di scarpe da donna.
Proprio in quel periodo, soprattutto a seguito del suo trasferimento a Hollywood nel 1923, inizia a realizzare modelli per alcune delle più grandi attrici dell’epoca guadagnandosi così il soprannome di “calzolaio delle stelle”.
Nel 1927 decise di tornare in Italia, più precisamente a Firenze, fondando così la omonima azienda Salvatore Ferragamo e stabilendo la sede nel capoluogo toscano.
Gancini il monogramma must have della collezione Salvatore Ferragamo
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