Con The Punisher il binomio MARVEL-NETFLIX mette a segno un altro bel colpo. L’universo Marvel televiso integra sempre piu’ perfettamente quello cinematografico.
The Punisher – Le origini
Dopo averlo visto in azione nella seconda stagione di DAREDEVIL (Bellissimo!) torna, in una serie tutta sua, il famigerato antieroe dei fumetti. In questa occasione non si occupa di semplici malviventi o cosche mafiose, ma va a fondo in quelle che sono le cause delle sue oscure origini. Sappiamo tutti che la sua bellissima famiglia é stata trucidata perché aveva assistito ad un regolamento di conti tra famiglie mafiose. Ma e se fosse tutta una copertura, e il vero obbiettivo era lui, in quanto testimone ed attore di “scomode” operazioni della CIA in Afganistan? Qui, come al solito, i dettagli della serie.
Quindi, niente é successo per caso, ma c’erano delle ragioni ben precise e, soprattutto, dei mandanti. In questa ricerca della verità il nostro Punisher viene “aiutato” dall’Agente Speciale Madani della Homeland Security (ennesima Agenzia statunitense, Sig!), anche se all’inizio é proprio lei a dare la caccia al nostro eroe. Ma é sopratutto Micro, anche lui fuggitivo e creduto morto da tutti, ad aiutare con il supporto logistico ed informatico le indagini e i raid “punitivi” di Frank. Come nella miglior tradizione del Punisher anni 80 e 90 (ad esempio nella bellissima e mitica serie MARVEL COMICS – PUNISHER WAR JOURNAL di Potts e Lee).
The Punisher – Questione di stile
Come le precedenti serie MARVEL-NETFLIX, anche questa mantiene un tono molto “reale”. E’ tutto molto plausibile e quindi va reso con uno stile asciutto ed essenziale. Le scene di azione sono ben integrate e mai fini a se stesse. Certo, Frank prende botte e proiettili come caramelle, ma confida spesso nei giubbotti antiproiettili (iconico quello con il teschio verniciato sopra! chi non ha una maglietta cosi’?) e delle cure di Micro. La trasposizione dal fumetto é fedele nei temi, nelle atmosfere e, sopratutto, nello spirito del fumetto ma, come nelle altre serie, certe dinamiche e certi personaggi sono leggermente modificati. Peccato che per me, fedele Marvel-Zombie, basta sentire il nome di un personaggio per capire che fine farà!
in questo credo che l’apporto di Jeph Loeb (che compare nei credits di quasi tutte le serie ed i film legati al mondo dei Comics Marvel e DC) sia fondamentale.
Molto bella, come spesso nel mondo NETFLIX, la sigla iniziale!
The Punisher – attori ed interpreti
Frank Castle (o Pete Castiglione) é nel volto da pugile suonato di Jon Bernthal. Mi era piaciuta la versione di Tom Jane, un po’ meno quella di Ray Stevenson, mentre da ignorare proprio quella di Dolph Lundgren, ma questa é la piu’ vicina all’immagine che ho del Punitore: implacabile, vendicativo, innamoratissimo della moglie, stoico e sempre, sempre, focalizzato alla sua missione. Punire i cattivi!
Molto ben indovinata la versione di Micro nel volto triste e melanconico di Ebon Moss-Bachrach, che gira spesso con la sua vestaglia di seta, in contrasto con i vestiti strappati e sporchi di sangue di Frank. Solo io penso che sarebbe perfetto per un Bio-Pic su Gene Wilder?
L’agente Dina Madanhi é Amber Rose Revah, mentre Billy Russo (o Billy il Bello o Mosaico) é Ben Barnes. Appare anche, ma troppo poco, Karen Page (la bionda Deborah Ann Woll), ormai giornalista affermata del Bulletin che già in Daredevil aveva preso a cuore la situazione del Punisher. Manca l’infermiera Claire (Rosario Dawson) che fino a qui era stata l’anello di congiunzione delle serie MARVEL-NETFLIX. Chissà perché? Magari rimediano nella (appena annunciata) seconda stagione?
Alla prossima
Visto su NETFLIX
I miei Voti
Concept iniziale: Voto 8
Trama: Voto 8
Interpreti : Voto 7.5
Confezione: Voto 8