Il Savini a Milano per me e Massimiliano è una tappa obbligatoria, lo scegliamo spesso per il pranzo, è in centro e da lì si parte per le passeggiate del sabato. Questa pietra miliare milanese è un luogo elegante, vagamente retrò, dove puoi vivere il gusto del tempo, della tradizione, dell’eleganza dell’allure e della raffinatezza della bella Milano. Durante le festività natalizie, tra lo shopping e le passeggiate all’ombra delle guglie del Duomo vi consiglio di fermarvi al Savini anche solo per prendere un caffè o una ristoratrice cioccolata calda. Diciamo che è una tappa necessaria per capire il bel vivere milanese. Basta varcare la soglia del Savini per immergersi nel mood tipico di questa città, capace di offrire ai suoi abitanti e ai turisti un’atmosfera ricca di grazia e di qualità.
Savini tra le mie tappe milanesi
Il 7 dicembre, è una delle date che tradizionalmente i milanesi mettono in agenda e che attendono con fermento. Le luci, la musica, la classe politica e i personaggi famosi animano il Teatro alla Scala che inaugura la stagione lirica. Il teatro è un luogo a me caro, Gaia ci ha studiato per qualche anno danza proprio alla Scala di Milano e mia nonna ha suonato per buona parte della sua vita, nell’orchestra del Teatro San Carlo, mia seconda casa.
Per questo evento lo storico ristorante Savini in Galleria che, da 150 anni luogo simbolo della cultura culinaria della città meneghina – propone un menù speciale dedicato ad alcuni tra i più noti interpreti del mondo dell’opera: dalla Callas a Verdi e Toscanini fino a Puccini, la cui opera Madama Butterfly è proprio quest’anno protagonista della Prima diretta da Riccardo Chailly.
Un menù composto da 4 portate, ispirate alla cucina milanese e rivisitate dello chef Giovanni Bon: un mix tra cultura, tradizione e modernità, molto apprezzato dai milanesi.
Tradizione, che si esprime nella proposta di piatti tipici lombardi, sempre scelti seguendo stagionalità ed estrema qualità e modernità, che si concretizza nella scomposizione e rivisitazione delle ricette, nella scelta di ingredienti con influenze straniere o in una differente tipologia di cottura.
A Maria Callas è dedicato l’antipasto: Rognone trifolato al Porto con crema di polenta e germogli di salvia peruviana. Il soprano aveva una vera passione per la cucina ed era una grande amante di carne e polenta che, quando cenava al Savini post teatro, chiedeva spesso.
Il primo, il classico Risotto alla milanese era il piatto preferito di Giuseppe Verdi, grande appassionato di cucina.
A Giacomo Puccini si ispira il secondo: Piccione Royale cotto al caramello salato con castagne. Il compositore, amante della caccia, era solito richiedere piatti con volatili e selvaggina.
E per concludere il menù, il dolce è un omaggio a Arturo Toscanini: Pera cotta al Barolo Chinato e grappa con cioccolato e sbrisolona. Il direttore d’orchestra non si faceva mai mancare un dolce a fine pasto ed era solito recarsi al Savini perché non solo molto attento alla presentazione dei piatti ma anche all’atmosfera chic che qui si respirava.
Potete prenotare un tavolo al Savini QUI
il Savini è anche Caffè, Meeting, Events e Wedding rooms.
Il menù completo avrà uno special price di 80€ vini esclusi e sarà disponibile, sia a pranzo che a cena esclusivamente presso il Ristorante del 1° piano.